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Denario, emissione del 202-210 d.C.
Sul dritto: SEPTIMIVS PIVS AVG, testa laureata a destra;
Sul rovescio: VOTA SVSCEPTA XX, l'imperatore velato stante a sinistra in atto di versare il contenuto di una patera su di un altare.
Zecca di Roma; RIC IV 308; Cohen 791; AR; 18 mm; 2,32 g; BB.
Le due monete hanno identica immagine ma diversa dicitura: con “Vota Publica” ci si riferisce ai voti per la salute dell’impero che venivano celebrati all’inizio dell’anno. Con “Vota Suscepta XX” si fa riferimento ai “Decennalia”, che erano ricorrenze che, a cadenza appunto decennale, erano celebrate dagli imperatori romani con giochi. Traggono origine dal fatto che, nel 27 a.C., Augusto aveva rifiutato il potere supremo offertogli a vita, accettando invece di rinnovarlo ogni dieci anni. In occasione dei Decennalia l’imperatore rimetteva quindi i suoi poteri nelle mani del popolo che, affascinato da tanta saggezza, glieli restituiva subito dopo. L’evento fu celebrato fino agli ultimi anni dell'impero da ciascun imperatore. Durante le festività collegate il popolo offriva doni e sacrifici per l’imperatore e l’impero. La monetazione romana valorizzava e celebrava i Decennalia attraverso legende quali VOTA SUSCEPTA DECENNALIA, o VOTIS X.
Reference : RIC IV 308
Source : http://numismatics.org/ocre/id/ric.4.ss....
Collection : La storia di Roma attraverso le monete degli imperatori